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assezeta.
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Ecco questo è uno dei "mali" dello sport o per lo meno di questo. Come il maestro con lo scolaro modello, l'allenatore spesso individua la "perla" della squadra e cerca di spingerla in tutto e per tutto a fare sempre di più, per non parlare poi delle aspettative dei genitori...feci la mia prima gara a sei anni e rimasi basita nel vedere una mia coetanea fare l'axel(n.d.r. a 13 già pulivca la pista col sedere)! Quando facevo ancora singolo io, poco più di dieci anni fa (ero piccina), l'egemonia delle classifiche era nelle mani di quelle società che praticavano la "selezione all'ingresso" ovvero "se siete troppo alte, troppo grasse non vi vogliamo" e non potevo crederci quando me lo raccontarono...credo che sia e che debbe restare cmq appannaggio dell'atleta decidere dove arrivare, non tutti per forza dobbiamo vincere un europeo!( n.d.r. sogno avverato!grande libidine, duro allenamento, tanta pazienza)Da piccoli lo sport DEVE essere un divertimento anche perchè ho provato sulla mia pelle che, solo ad una certa età si acquisisce quel plusvalore in "grazia" e passione che arricchisce la tecnica e la potenza. Quando si cresce si gestisce meglio il proprio corpo, si impara ad usarlo come strumento di comunicazione e si diventa qualcosa di molto più che una bambina con troppo rossetto sulle labbra e lo chignon in testa. I bambini dovrebbero poter continuare ad esserlo anche se incredibilmente talentuosi e dotati e questo, purtroppo il pattinaggio spesso non l'ha capito... 
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vipera a rotelle.
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grandi parole asseZ ma a volte la realtà è un altra!!! bacino .
DIFFICOLTA IN GARE FIHPquali limiti |
